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ABBIGLIAMENTO

L’abbigliamento per l’escursionismo è a strati o a “cipolla”.

 

Le escursioni termiche in montagna sono ovviamente molto più alte e il tempo può cambiare repentinamente, per cui può capitare, anche in estate, di partire con una t-shirt e ritrovarsi su una cresta a fronteggiare il vento freddo, per cui ogni strato deve fare la sua comparsa al momento opportuno.

Il primo strato è relativo alla traspirazione: per le maglie intime sono preferibili i materiali sintetici e traspiranti oppure gli ottimi capi in lana merinos (il cotone è comodo e confortevole, ma si inzuppa di sudore).

E’ meglio avere calzini specifici per il trekking, ovvero morbidi, elastici e dotati di rinforzi sul tallone, punta e collo del piede.

Sopra la maglia intima, si può indossare una maglia a maniche lunghe, sempre in tessuto tecnico.

Il secondo strato ha una funzione termica, ovvero quella di trattenere calore.

A seconda delle stagioni può essere costituito da una camicia o da un micropile, oppure da un micropile abbinato ad un gilet in pile o in tessuto tecnico.

E’ consigliabile andare in montagna, sempre con pantaloni lunghi perché sui sentieri, spesso, si incontrano rovi, spine ed erba alta.   

Nell’acquisto dei pantaloni va considerato il tipo di ambiente e della stagione: ad esempio è inutile portare in una boscaglia i pantaloni tecnici, progettati per uso alpino; il risultato sarà quello di tornare a casa con i pantaloni rovinati. Molto più utili saranno pantaloni robusti di cotone.

O ancora, per una ciaspolata sono necessari pantaloni con imbottitura più pesante.

 

Il terzo strato serve a proteggere dal vento e dall’umidità.

Sono comuni ormai i pile antivento (windstopper), che danno ottimi risultati.

 

Il quarto strato è costituito dall’impermeabilità.

Nei materiali moderni all’impermeabilità è associata anche la traspirabilità, come ad esempio il Goretex o il Primaloft.

 

Il terzo e quarto strato spesso sono associati, ovvero si hanno giacche  contemporaneamente traspiranti, antivento e impermeabili. E’ preferibile per l’escursionismo avere una giacca a vento leggera (solo guscio), da riporre comodamente nello zaino quando non serve.

LE SCARPE

Le scarpe sono l'accessorio più importante.

Camminando, tutto il peso del corpo viene scaricato sui piedi e quindi sulle suole delle

scarpe. Sono necessarie scarpe che siano in grado di ammortizzare il peso del

corpo, ma che devono essere anche resistenti per evitare che si logorino prematuramente e con suole di ottima qualità.

Quindi è bene scegliere con giudizio, tenendo conto delle caratteristiche principali che dobbiamo avere in una scarpa:

Comodità: questo requisito è importante, ma purtroppo la “comodità” che conta non è quella che si prova indossando la scarpa ma quella durante le camminate, quando il piede è sollecitato. Evitate di acquistare scarpe troppo grandi o troppo piccole. Le prime perché il piede “sguazzando” dentro la calzatura genera attrito con la soletta e quindi vesciche e dolori sulla pianta. Le seconde perché se troppo strette il contatto del piede con la tomaia porta anch'esso dolore e vesciche.

Suola: E’ importante che sia resistente e duratura ma anche confortevole.

Le suole in VIBRAM sono prodotte sfruttando un brevetto che utilizza lo stesso processo impiegato per le gomme delle automobili, detto vulcanizzazione, per cui danno garanzia di durata.  Inoltre le suole in VIBRAM sono ben scolpite ed hanno un  "grip" elevato.  

Avere il battistrada buono però non è sufficiente.

Alcune scarpe, destinate all’alpinismo hanno una suola molto rigida perché durante le arrampicate non devono piegarsi. Queste scarpe per camminare non sono il massimo, noi infatti apprezziamo la suola morbida e flessibile in senso logitudinale, ovvero piegando la punta verso il collo della scarpa dobbiamo sentire poca resistenza.

Per quanto riguarda la torsione lungo il piede questa non deve essere troppo morbida perché ci protegge da storte.

Dentro la scarpa togliete la soletta per controllare l’intersuola; è normale che non sia morbidissima, l’importante è che ci sia e che non vi troviate di fronte direttamente la plastica della suola.

La soletta se è anatomica è meglio.

 

Tomaia: Questo argomento è un po’ controverso e varia soggettivamente.

C'è chi preferisce le scarpe in pelle e chi sceglie i modelli di  materiale traspirante, primo fra tutti il GORETEX. 

Consiglierei di scegliere una scarpa con una buona impermeabilizzazione, consapevoli che “impermeabile” e “traspirante” non sempre vanno d’accordo. Nel caso utilizziate scarpe di pelle ricordatevi che vanno periodicamente ingrassate. 

Altezza: Anche qui dipende molto da che tipologia di percorsi si vogliono fare e in quale stagione.

Come regola generale, quasi sempre vera, lo scarponcino da trekking "MID" (altezza media) va bene in tutti i casi. Magari d’inverno si può integrare con un paio di ghette, rendendo migliore la protezione dai cespugli bagnati.

Le scarpe da trekking BASSE le sconsiglio perché proteggono poco la caviglia in caso di storte, ma se si parte col principio di percorrere strade non sconnesse e per pochi chilometri possono pure andare bene.

Le ALTE sono sicuramente consigliate per ferrate, per scalate ma anche per semplici passeggiate in montagna, perché danno maggiore sostegno al piede.

Per camminare sui lunghi percorsi  possono risultare un po’ rigide e scomode.

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